LA CHIAVE DELL'EQUILIBRIO
Di M° MOSHE KATZ
CEO
ISRAELI KRAV INTERNATIONAL


Tradotto da Amarda Haxhiu


30 marzo 2020, Israele.


Key to Balance  - in English


Stavo rivedendo una tecnica di kick boxing, il calcio girato indietro (back spinning kick), e mi venne in mente un'epifania di anni fa. Questo è, forse, uno dei calci più impegnativi nel nostro curriculum; devi girare, cioè, voltare le spalle al tuo avversario e calciare. La maggior parte degli allievi perderà l'equilibrio e, probabilmente, cadrà a faccia in giù. È un calcio così difficile che la maggior parte avrebbe troppa paura di provarlo e, una volta che lo sperimentano, l'umiliazione iniziale di cadere a faccia in giù, li renderà molto riluttanti a riprovare. Ci siamo passati tutti e ne conosciamo la sensazione. Le uniche eccezioni, forse, sono gli atleti super dotati che sono pochi e anche tra quelli, ne ho visto parecchi cadere con la faccia per terra. La differenza è che gli atleti super dotati hanno la prontezza di rialzarsi e la sicurezza di farlo di nuovo.

Mentre guardavo una ripresa dove lo insegno sul nostro DVD di kickboxing israeliano IKI, mi è venuto in mente che la chiave del successo con questa tecnica è in realtà abbastanza semplice, ma non così facile: per mantenere l'equilibrio devi tenere d'occhio il tuo avversario, mantenere il contatto visivo. Se ti allontani dal tuo avversario mentre fai il tuo giro, quando "ritornerai", sarai completamente confuso e completamente sbilanciato. Tuttavia, se giri prima la testa e ti concentri sul mantenimento del contatto visivo con il tuo avversario, sarà molto più facile mantenere l'equilibrio. In altre parole, se è la tua testa ad aprire la strada, piuttosto che il tuo corpo e, se il tuo primo ordine è quello di riguadagnare il contatto visivo diretto con la faccia del tuo avversario, avrai un equilibrio migliore insieme ad un calcio migliore e sarai in grado di scalciare molto meglio.

Tutto questo mi fece pensare quello che Sensei Miyagi disse: "Questa lezione di Equilibrio non è solo per le arti marziali, è per la vita stessa."

Pensiamola insieme. Quando perdi di vista il tuo avversario non riuscirai a capire le sue mosse, perderai l'equilibrio e cadrai a faccia in giù. Sarai imbarazzato per questo e potresti non voler più riprovare. Come ha sempre detto il Maestro di karate Gichin Funakoshi, devi sempre immaginare di avere il tuo avversario di fronte a te. Direi di immaginarlo non solo fisicamente ma, entrare nella sua mente, capirlo.

Ora, non ho intenzione di andare a guardare questo dal punto di vista degli hippie qui, di quelli che "dobbiamo capire il criminale e quindi, accettare e giustificare il suo comportamento". Non sto percorrendo la strada del non mettere in prigione il criminale, oppure, incolpare la società per non averlo capito e dare al criminale un po' di soldi perché ne aveva bisogno, poverino. Questa non è la mia prospettiva. Affatto.


Quello che sto dicendo è che per affrontare, nel bene e nel male, il tuo avversario, il tuo avversario...la tua concorrenza, devi concentrarti su di esso e capire cosa ha in mente. Non possiamo concentrarci solo su noi stessi.

Diamo un'occhiata ad alcuni esempi.

Ti stai preparando per un combattimento, stai entrando nella migliore forma fisica della tua vita, stai lavorando sui tuoi calci, pugni, abbattimenti, sei totalmente concentrato su te stesso, ma non ti sei preso il tempo di sederti e guardare video del tuo avversario. Sarebbe come Joe Louis contro Max Schmeling nel loro primo combattimento il 19 giugno 1936. Louis, il Brown Bomber, era il combattente più dotato ma, non si concentrava sul suo avversario, non studiava le sue mosse. Ha pagato caro il prezzo per questo nel combattimento. Schmeling si concentrò su Joe Louis, lo studiò attentamente e, prima del combattimento, annunciò che aveva trovato la chiave per la vittoria.

Non possiamo concentrarci solo su noi stessi, dobbiamo studiare la concorrenza. Questo non è per il desiderio di "capirlo", ma per essere in grado di conoscerlo e affrontarlo preparati, come si deve. 

È lo stesso negli affari, stai usando le pagine gialle ma la tua concorrenza sta usando i moderni social media e ti stai chiedendo perché stai perdendo clienti. Devi capire cosa stanno facendo gli altri. Devi rimanere concentrato sul tuo avversario, non solo su te stesso.

Nella vita devi essere in grado anche di capire da dove proviene l'altro ragazzo. Puoi entrare ben preparato in una discussione su qualcosa, ma potrebbe non essere udito, potrebbe essere totalmente inappropriato per il pubblico dove lo fai, devi ascoltare e conoscere prima di parlare. Mi viene in mente una commedia, ricordo un night club, il comico si era preparato per il pubblico sbagliato però, nessuno capiva o apprezzava le sue battute. Alla fine, ad un certo punto, disse: "Non mi ero reso conto che sono di fronte ad una folla ebrea, avevo preparato battute scolastiche cattoliche ..." e cambiò la routine. Allora il publico cominciò ad ascoltarlo con interesse. Il punto è che se non vogliamo cadere a faccia in giù, dobbiamo osservare il nostro avversario e capirlo. A volte la lotta potrebbe non essere necessaria dopo tutto, a volte potremo scoprire che la nostra strategia è semplicemente non applicabile.

Seconda guerra mondiale: Stalin, Hitler, Churchill, Chamberlain, Roosevelt, non si capivano. Hitler non capiva la Gran Bretagna, credeva che non sarebbero mai andati in guerra, Stalin non capiva Churchill e credeva che la Germania e la Gran Bretagna alla fine si sarebbero schierate contro di lui (cosa che poi fecero). 

Roosevelt non capiva nessuno. Chamberlain non capì nulla e divenne lo zimbello del mondo per le generazioni a venire. Hitler non capiva Roosevelt o gli americani, credeva che non avrebbero continuato ad andare avanti senza Roosevelt, una volta morto per cause naturali.

Guardiamo indietro e grattiamo la testa e ci chiediamo il perché di tutti i malintesi. È veramente difficile "vedere" il tuo avversario. Altre volte guardiamo indietro e ci chiediamo perché qualcuno è stato così lento a reagire, permettendo così alla tragedia di svolgersi. Altre volte guardiamo indietro e ci chiediamo perché avrebbero dato una risposta così istintiva che, col senno di poi, si è rivelata errata? Non avrebbero potuto impiegare più tempo e giungere ad una conclusione migliore?

Equilibrio. Vedendo chiaramente il tuo avversario. Nei combattimenti, nell'autodifesa e, nella vita.

Oggi stiamo affrontando diversi nemici; il virus cinese che, onestamente, nessuno sembra comprendere appieno, il panico della popolazione in tutto il mondo e il futuro economico sconosciuto. Guardiamo indietro la Morte Nera (Black Plague), le piaghe del passato e siamo stupiti di come nessuno abbia capito cosa stesse succedendo attualmente, ma la verità è che ancora non capiamo davvero quelle piaghe del passato. Non sappiamo ancora come siano iniziate, come si siano diffuse e come, alla fine, siano finite. Stiamo ancora studiando. Anche oggi abbiamo esperti con prospettive molto diverse l'uno dall'altro e la persona media non ha realmente modo di sapere con certezza cosa è vero e cosa è falso. Dobbiamo tornare alla semplice lezione: Equilibrio. 

Come Sensei Miyagi disse a Daniel San:

"Daniel San: Come si fa a sapere quando combattere e quando non farlo?

Sensei Miyagi: Quando si ha il pieno rispetto per se stessi e il pieno rispetto per gli altri, la risposta arriva."


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